Anna Fougez

Anna Fougez

Anna Fougez

Pseudonimo di Maria Annina Laganà Pappacena, nata a Taranto il 9 luglio 1894*, cantante e attrice italiana.

Figlia di Angelo Pappacena e di Teresa Catalano, rimase prestissimo orfana di entrambi i genitori, fu adottata da Giuseppe Laganà e Giovannina Catalano, sua zia. Fu una stella del varietà che furoreggiò sui palcoscenici italiani fra la prima guerra mondiale e la marcia su Roma, debuttando sul palcoscenico all’età di 8 anni, incoraggiata dagli zii.Anna Fougez 4

A quindici anni si esibì in coppia con Ettore Petrolini A sedici anni si cucì sui rammendi delle calze decine di strass, comprò per due lire due ventri di lepre, se li drappeggiò al collo come se fossero state volpi e cantò “Bambola” al Teatro Mastroieni di Messina. I grandi di allora, nel mondo del teatro di varietà e del Café-chantant erano Gino Franzi, Gennaro Pasquariello, Elvira Donnarumma, Armando Gill, Gabrè. In poco tempo poté pretendere il suo nome in cartellone accanto al loro, divenne l’interprete per eccellenza delle più note canzoni napoletane, sia nei teatri italiani sia in quelli europei.Anna Fougez 5

Fra il 1919 ed il 1925, l’epoca degli scettici, del tabarin, dei romanzi di Pitigrilli e di Maurice Dekobra, Anna raggiunse il massimo del suo successo. Guadagnava cinquecento lire a sera e, in alcuni casi, anche duemila lire. Era il momento del varietà, che vide in lei e nelle sue rivali delle vere e proprie regine. Era la più elegante di tutte. Le prime piume di struzzo, le prime scale in palcoscenico, le prime fontane d’argento furono per lei.Anna Fougez 2

Gioielli preziosi, che a quel tempo oltre che conseguenza erano anche causa di successo, acconciature maestose, le bellissime gambe nude. Ballava e cantava dopo essersi annunciata con un “Anna Fougez, signori, vi si presenta già per danzar… per cantar…”, una marcetta che divenne la sua sigla. Fu più di una cantante di successo, era l’espressione dell’eleganza, della ricchezza e del lusso, la sciantosa per antonomasia.Anna Fougez 1922

Il suo nome d’arte si ispirò a quello della celebre vedette internazionale delle Folies Bergère Eugénie Fougère. Tuttavia era anche un’artista dotata di notevole talento. Legò il suo nome ai più bei motivi dell’epoca: “Vipera”, “Abat-jour”, “Addio mia bella signora”, “Chi siete?”, “Passa la ronda”, “A tazza ‘e cafè”.

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Nel 1930 si dedicò alla stesura della sua autobiografia, intitolata “Il mondo parla ed io passo”. Un libro di memorie e di ricordi che ripercorre tutta la sua carriera artistica, con poesie scritte da lei stessa. Anna soleva affermare che la canzone fosse una sintesi comica o drammatica, racchiusa nel breve spazio di pochi versi in grado di presentare personaggi e situazioni paragonabili ad un flusso di scene che appaiono e scompaiono.

Anna Fougez Trianon

Recitò anche in sette film tra il 1916 e il 1922, tra cui “Fiore selvaggio” nel 1921, di cui firmò il soggetto.

Anna Fougez graveNel 1940 si ritirò dalle scene e si chiuse in una villa piena di cimeli a Santa Marinella, in provincia di Roma, dove continuò a vivere da grande Diva, assieme al secondo marito, il ballerino René Thano e alle amiche di sempre: Amelia De Fazi e Annamaria De Fazi. Morì l’11 settembre 1966, è sepolta nel cimitero di San Brunone a Taranto.

*Nonostante sulla sua tomba vi sia come anno della nascita il 1895, tutte le biografie riportano il 1894.

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